Da Treccani
serietà s. f. [dal lat. seriĕtas -atis, der. di serius «serio»]. – L’essere serio, nei varî sign. dell’agg., riferito a persone: s. di carattere, di costumi, di vita; parlare con s.; agire con scarsa s.; è un uomo di una s. assoluta; non parlava e mostrava la sua umiltà interessandosi ai discorsi degli altri con una s. sproporzionata (Volponi); s. di propositi; volto atteggiato a s.; in passato, anche con partic. riferimento alla moralità, all’onestà di comportamento: la s. di quella ragazza è molto discutibile. Riferito a cose, condizione o situazione preoccupante, pericolosa: la s. di una malattia; la s. del caso consiglia di agire con prudenza; non ci nascondiamo la s. del momento.
Come possiamo vedere non è facile da descrivere nemmeno per la Treccani, che si limita nel fare degli esempi ma lascia la libera interpretazione ad ognuno.
Provo a dire la mia, come sempre limitando all’ambito lavorativo
Quando si entra in contatto con una persona, si prendono degli accordi, si firmano dei contratti e il comportamento conseguente è in linea con quanto stabilito (concordato).
Potrebbe valere la pena leggere uno dei precedenti articoli del blog riferiti alle “aspettative”, perché quanto concordato è strettamente correlato alle aspettative che devono essere il più possibile recepite e condivise.
Essere seri, richiede sacrificio, perché si tratta della costante ricerca di trovare un equilibrio che richiede cambiamenti frequenti nella propria azione e nel proprio atteggiamento.
Essere seri può derivare solo da una educazione ricevuta o da una cosapevolezza acquisita.
Il dilemma si presenta quando la controparte si rivela tutt’altro che seria e quindi sei posto di fronte ad una scelta che fa a pugni con i tuoi valori.