Potrebbe non piacerti ma Facebook è una realtà invasiva della quale dobbiamo tenere conto, sia che si tratti della sfera privata che delle tua attività lavorativa; ancora una volta, o lo cavalchi o lo subisci!
Giusto per smentirmi subito, adesso che vi ho appena parlato della necessità di sensibilizzare le persone prima di parlare di un determinato argomento, vi faccio l’esempio opposto.
Nel caso di Facebook si affrontano argomenti o meglio tentativi di visibilità, rivolgendosi a un pubblico vasto (in alcune situazioni molto vasto), cercando di cogliere l’attenzione delle persone che di per sé erano in qualche modo già sensibili al nostro argomento. Questo significa “Facebook usato bene”.
Per provare ad esprimere meglio questo concetto, vi dico che agiamo nel modo opposto di quando acquistiamo delle AdWords di Google. Ovvero, l’utente Google attraverso il motore di ricerca stava già cercando l’argomento di suo interesse, mentre l’utente Facebook ci si è imbattuto per caso e scopre poi che in qualche modo è di suo interesse.
In realtà, fortunatamente possiamo fare diverse attività per fare in modo che questa azione sia più incisiva:
- In primis possiamo selezionare il nostro pubblico andando a “targetizzarlo” con una serie di parametri che Facebook ci offre (fascia di età, interessi, territorio, sesso, istruzione);
- Il secondo fattore è riferito alla possibilità di interagire con pagine dedicate ad argomenti specifici; se sono un produttore frese, troverò utile postare i miei argomenti su una pagina frequentata da gente potenzialmente interessata all’argomento.
Non sottovalutiamo il fatto che possiamo avvalerci del nostro calendario degli eventi (ricordate San Valentino, la Festa della Mamma ecc.), che ci era servito per popolare il Calendario Editoriale, realizzando gli argomenti in linea con gli eventi stessi.
In ogni caso, di tutti questi fattori ne abbiamo uno che domina e regola queste attività, dovuto al fatto che i nostri post, vi vorrei dire, hanno una vita di pochi giorni, ma in realtà sono costretto a dirvi che spessissimo hanno una vita di poche ore e di conseguenza dovremmo occuparcene in modo costante.